Due parole. Su di me. Su che cosa voglio fare aprendo questo nuovo blog.
Sono dottore di ricerca in filosofia del linguaggio. Il mio ambito di studio nello specifico è la semantica, ossia la disciplina che si occupa di come siamo in grado di comprendere le espressioni del linguaggio naturale e di come riusciamo a produrle.
Entrando ancor più nel particolare, il mio interesse verte principalmente sulla semantica cognitiva, ossia sullo studio delle strutture e dei processi che operano nella nostra mente, grazie ai quali possiamo appunto comprendere e produrre frasi dotate di significato.
Prendete questo enunciato: “Il cane corre in giardino”. Non avrete alcuna difficoltà a comprendere la situazione che descrive – ciò che significa. Bene, in che modo ne avete afferrato il significato? Che cosa è accaduto nella vostra mente che vi ha permesso di capirlo? Queste sono alcune delle domande cui cerco di dare risposta con la mia ricerca.
Perché aprire questo blog? Perché ho il desiderio di condividere ciò che studio, ciò che faccio, sperando di trovare qualcuno nel mare di internet che abbia voglia di sorbirsi ogni tanto un breve racconto su qualche aspetto inerente al nostro linguaggio, al nostro modo di comunicare e al modo in cui la nostra mente lavora in compiti che apparentemente sono banali come comprendere una frase su un cane che corre, ma che se guardati meglio si rivelano affascinanti e interessanti.
In conclusione a questo primo post credo di dover rendere conto di una cosa: perché chiamare questo blog “linguaggio naturale” e non “filosofia del linguaggio” visto che di questo io mi occupo? Cominciamo col dire che il linguaggio naturale, per definizione, è il linguaggio parlato dagli esseri umani e si contrappone quindi ad altre forme di linguaggio artificiale (ad esempio, quello dei computer) o di linguaggio animale.
La mia convinzione è che per studiare adeguatamente la semantica e quindi il modo in cui funziona il significato si debbano considerare diverse discipline di ricerca, non solo la filosofia. Penso, ad esempio, alla linguistica, alle neuroscienze, alla psicolinguistica, alla psicologia, alla semiotica. Il denominatore comune tra queste resta però sempre l’oggetto che studiano, ossia il linguaggio naturale. Da qui il nome.
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